Alberto Castaldini, Il Dio nascosto e la possibilità di Auschwitz: prospettive filosofiche e teologiche sull’Olocausto, Cluj-Napoca: Editura Academia Română / Centrul de Studii Transilvane 2016, 370 p.
Abstract
Da sempre la teologia e la filosofia hanno dovuto affrontare le sfide che interrogavano la religione sulla questione del rapporto fra l’esistenza di un Dio potente e buono e l’operatività del Male tanto in senso generico quanto in un determinato tempo e luogo. Ogni nuova ricerca in questo campo è segno della nobiltà dell’uomo che desidera una risposta sulla Divinità e sul mondo.
Alberto Castaldini è conosciuto nella cultura contemporanea per i suoi studi sulle relazioni tra cristianesimo ed ebraismo nella modernità. Sul versante teologico e filosofico ha approfondito nei suoi lavori più recenti alcune implicazioni specifiche della teodicea afferenti al tema della presenza del Male nella storia contemporanea, con preciso riferimento all’evento tragico della Shoah. Quest’area di ricerca l’ha portato a realizzare un’erudita ricerca dottorale, coordinata dal noto filosofo romeno Andrei Marga: Il Dio nascosto e la storia. Prospettive filosofiche e teologiche sulla Shoà (Università Babeş-Bolyai, Cluj-Napoca, 2012). Consapevole a priori dell’impossibilità di trovare una risposta esauriente alla domanda di perché Dio abbia permesso il genocidio di Auschwitz, l’autore si è impegnato ad offrire una riflessione filosofica e teologica sul tema, appellandosi agli studi pubblicati tanto in ambito ebraico (Emmanuel Lévinas, André Neher, Elie Wiesel) quanto in quello cristiano (Dietrich Bonhoeffer, Paolo De Benedetti), ai quali aggiunge una visione propria.
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