“LA BEATISSIMA VERGINE DEL CARMINE” – ICOANA MIRACULOASĂ A BISERICII CATOLICE DE PELERINAJ DE LA MARIA-RADNA

Authors

  • Nicolae SABĂU Catedra de Istoria Artei, Facultatea de Istorie și Filosofie, Universitatea Babeș-Bolyai, Cluj-Napoca, Romania, sabau.nicolae43@yahoo.com

DOI:

https://doi.org/10.24193/subbhistart.2022.01

Keywords:

il monastero Maria-Radna, l’icona miracolosa, La Madonna del Carmine, ex-voto, L’Ordine Francescano, L’Ordine Carmelitano, l’abito liturgico (lo scapolare), La stamperia Remondini, xilogravure religiose popolari.

Abstract

La Beatissima Vergine del Carmine ‒ l’icona miracolosa della Chiesa cattolica di pelegrinaggio di Maria-Radna. Il presente articolo rappresenta un intervento scientifico di un’incontro tra la ricerca storico-documentaria, iconologica e iconografica del tema. Lo studio delle “Sacre icone miracolose” della Transilvania, delle regioni di Maramureș, Bihor e Banat hanno fatto, e fanno parte del programma di ricerca dell’autore da più di cinque decenni, aggiungendosi alla richissima bibliografia riguardante le icone miracolose che si trovano nelle chiese della Moldavia e Muntenia, menzionati dal ricercatore di Cluj. Nel preambolo il lettore conoscerà la storia docu­mentaria ma anche quella legendaria della fondazione del monastero francescano Maria-Radna iniziando dall’anno 1327, nell’epoca del re Carlo Roberto d’Angiò, la vita, i compimenti e le metamorfosi di questo monastero, le costruzioni successive, l’edificazione della capella nell’anno 1520, le distruzioni del periodo ottomano (1551), le ricostruzioni della Chiesa dovuti a fedeli generosi e la sua dotazione con l’icona della Vergine col Bambino, più precisamente, in conformità all’epigrafo dalla parte inferiore, LA BEATISSIMA VERGINE DEL CARMINE, meraviglioso dono dell’ anziano bosniaco Georg Viriĉonosa (Virchonossa) dell’anno 1668. Il momento che segna e nota il miracolo è l’anno 1695, quando la piccola chiesa fu saccheggiata e messa a fuoco, l’unico pezzo salvato dalle rovine e dalla cenere essendo l’icona della Madre di Dio. Questo momento legendario fu seguito da un’altra vicenda miracolosa cioè quella della punizione del visir profanatore della Chiesa quando il suo cavallo fu bloccato mentre un suo zoccolo fu intrappolato in un frammento di pietra (La traccia dello zoccolo). Il terzo atto dello scenario legendario racconta di un nuovo incendio della capella francescana dai turchi e il giudizio divino, quello d’indirizzare le fiammi distruttivi verso l’esercito ottomano oltre il fiume Mureș a Lipova. La notizia di questi fatti miracolosi si è diffusa con rapidità, da allora in poi i fedeli venendo in pelegrrinaggio, non solo dalle vicinanze, ma proprio da lontano per inchino e preghiera di fronte alla icona della Madre di Dio, l’icona miracolosa, responsabile per le guarigioni miracolose di pelegrini malatti, guarigioni che furono inscritti nel registro della chiesa iniziando col 1707. Di seguito la cronaca della chiesa nota lavori di ricostruzione tra (1722-1727), l’inizio della costruzione della nuova chiesa (24 giugno 1734), l’innalzamento dell’ala nordica e di sud-ovest del monastero (1743-1747), la collocazione della prima pietra di una basilica monumentale, il 7 giugno dell’anno 1756 nel giorno di Pentecoste, in presenza del gran Preposto del Capitulo cattedral di Cenad, che aveva la residenza a Timișoara, Clemente Rossi, del Consigliere originario di Banat Iacob Salbek e del superiore del monastero Ieronim Bocsin. Le costruzioni condotte da Karol Vogel saranno concluse nel 1767, anno in cui fu santificata la Chiesa dal Vescovo di Cenad, Anton Engel, in quale occasione fu collocata sull’altare principale l’icona La Beatissima Vergine del Carmine, placcata con ornamenti di argento, oro, perle e pietre preziose grazie al maestro viennese Joseph Moser. La meta del XIX secolo segna la fine del montaggio del mobilio liturgico formato da otto altari dedicati a santi protettori [ Il sacro cuore di Gesù e Il sacro cuore di Maria (1824); San Francesco d’Assisi (1805) e Sant’Ana (1822); Il fidanzamento della Vergine (1781), lavoro del pittore dell’Accademia regale ed Imperiale, Franz Wagenschőn; Sant’ Antonio da Padova (1762), creazione del maestro Ferdinand Schiestl autore anche della fresca del santuario; il Battesimo del Redentore (fine del XVIII secolo) e San Giovanni Nepomuk (1723)]. L’icona miracolosa della chiesa di Radna fu lavorata nell’officina Remondini di Bassano del Grappa, dopo la meta del XVII secolo, facendo parte di un ampia produzione d’incisioni religiose popolari richiesti dal mercato artistico del tempo. Il lavoro su carta delle dimensioni di 477 x 705 mm rappresenta nel campo centrale La Vergine Maria con il Gesù bambino in braccia (Hodighitria), in un’originale riunione iconografica dei modelli Elousa e Glykophilousa. La silografia nota il evidente collegamento del messaggio iconografico e iconologico con la storia del culto dell’abito liturgico (lo scapolare) dei testi liturgici medievali e premoderni come anche con l’immagine con la scena del registro inferiore, una rappresentazione visuale di quello “privilegio Sabatino”, più precisamente la promessa per quelli che indosseranno quello “scapolare” di essere liberati dal Purgatorio nel primo sabato dopo la loro morte (uno dopo l’altro gli angeli salvatori tirano fuori dal luogo avvolto dalle fiamme, le anime e i corpi che indossano lo scapolare). Tra i lavori di riferimento sul tema, per capire, intendere e per la storia dell’immagine, per l’iconografia tradizionale della Madonna “del Carmelo” ( oppure nella lingua spagnola “del Carmine”), per l’origine / la storia della festa, per le commemorazioni solenni, per la festa dell’abito dello “scapolare”, per la festa fuori dell’Ordine carmelitano e la festa nella Chiesa Universale, l’autore presenta in traduzione dalla lingua italiana, un testo inedito nella letteratura rumena specializzata, il libro di P. Albino del Bambino Gesù (OCD), Lo Scapolare della Madonna del Carmine, Ed. Ancora, Milano 1957. Una dettagliata analisi relativa alla composizione, iconografica fu fissata sui 14 ex-voto quali incorniciano l’icona La Beatissima Vergine del Carmine. Grazie alla moderna tecnica fotografica, attraverso l’amplificazione, attraverso l’aumento della loro dimensione, fu “letta” la storia e il racconto di questi miracoli. Sopra la Madre di Dio: 1. Molti dormendo colti sotto alla /ruina della casa nescono viui (Mentre dormivano sono colti sotto la rovina della casa,ma essi rimangono vivi). 2. Sommergendosi la naue, fa voto/ vn pesce ottura e si saluano (Mentre la nave sommerge, fa voto/, un pesce riempie la rottura e la nave si salva). 3. Vn putto stato 3. giorni nel fiume, / fa voto Pad(re) e Mad(re), e la pesca viuo. (Un bambino è rimasto per tre giorni nel fiume, facendo voto il padre e la madre lo pescano vivo). 4. Vno ferito grauemente, getato in/mare fa voto e si libera (Un ferito grave viene gettato nel mare, fa voto e si libera). 5. Vn figliuolo gettato in pozzo, eco/-perto di sassi dopo 8. die caua vivo (Un figlio gettato nel pozzo e coperto di pietre è trovato vivo dopo otto giorni). 6. L’an(no). 1050 (=1500) portandosi quest imag(ine)/. À Roma v(n) strop Risanato la segue (Nell’anno1050 (=1500) portando quest’immagine a Roma uno storpio guarisce). Nella parte destra della Madre di Dio (alla sinistra di chi guarda): 7. Da altiss(ima). Finestra vn fu-/giendo dall incendio d’une casa fa voto alla (Madonna), e si sal(vano). (Dall’altezza della finestra di una casa un fuggente da incendio fa voto alla Madonna e si salva). 8. Cadendo vno da vn altissi-/ ma pianta inuoca la Ma-/donna del Carmine, e non/ riceue male alcuno. (Cadendo uno da un alto albero, invoca la Madonna del Carmine e viene salvato dal male).
9. Vn ferito con 30 ferite a que-/B(eata). V(ergine) del Carmine/ricore e si risana (Un ferito con 30 ferite chiede aiuto alla Santa Vergine del Carmine e si riprende). 10. Essendo sententiato vno al-/la forcha viene dalla Beata/Vergine liberato. (Uno essendo condannato ad essere innalzato sul patibolo viene liberato dalla Santa Vergine). Nella parte sinistra della Madre di Dio (alla destra di chi guarda). 11. Carlo Cassa di Verona/ da Barbare gente in prigiona-/te fa voto e si libera. (Carlo Cassa di Verona fatto prigioniero dai Barbari s’inchina e viene rilasciato). 12. Vn cieco fa voto alla Glo-/riosa Maria del Carmine, e impetra il ve-/dere). (Un cieco s’inchina alla gloriosa Vergine Maria del Carmine e riprende la vista). 13. Vn padre Troua viuo il figlio./ chegli era stato da un nemi(-)co vciso e sepolto. (Un padre trova il suo figlio vivo quale fu ucciso e sepolto da un nemico). 14. Giostrando a vn principe,/ viene passata la coscia fa voto e si sana. (Nella giostra un principe viene traffito alla coscia, fa voto e si riprende.) La nostra ricerca dimostra il fatto che la xilografia della chiesa di Radna è una delle realizzazioni più elaborate della La Stamperia Remondini che produce tra gli anni 1657-1861. L’ affermazione si appoggia sul paragone con altre stampe che hanno rappresentazioni a questo tema, tra i quali una incisione”a bulino” ( 233x167 mm) dove la Madonna del Carmine è inquadrata da dieci scene che illustrano i miracoli di Santa Maria e una seconda variante dovuta alla stamperia Remondini, dell’anno 1830, una xilografia colorata con l’epigrafe”
B. V. DEL CARMINE CO’MIRACOLI”, dove in quelli dieci scene che inquadrano il lavoro furono ripresi una parte delle sequenze miracolose dell’icona della Chiesa di Radna.

REZUMAT. La Beatissima Vergine del Carmine – icoana miraculoasă a Bisericii catolice de pelerinaj de la Maria-Radna. Articolul de față reprezintă un demers științific al unei comuniuni între cercetarea istorică-documentară, iconologică și iconografică a temei. Stu­dierea „Sfintelor icoane făcătoare de minuni” din Transilvania, din ținuturile maramureșene, bihorene și bănățene a făcut și face parte din programul de cercetare al autorului de mai bine de cinci decenii, adăugându-se bibliografiei extrem de bogate referitoare la icoanele miraculoase aflate în bisericile din Moldova și Muntenia, menționate de cercetătorul clujean. În preambul cititorul va cunoaște istoria documentară dar și aceea legendară a fondării mănăstirii franciscane Maria-Radna începând cu anul 1327, în epoca regelui Carol Robert de Anjou, viețuirea, realizările și avatarurile acestui așezământ monahal, construcțiile succesive, edificarea capelei în anul 1520, distrugerile lăcașului în perioada ocupației otomane (1551), refacerile bisericii datorate unor credincioși generoși și înzestrarea ei cu icoana Fecioarei cu Pruncul, mai exact, potrivit epigrafului din partea inferioară, LA BEATISSIMA VERGINE DEL CARMINE, minunat dar al vârstnicului bosniac Georg Viriĉonosa (Virchonossa) din anul 1668. Momentul de marcare și de remarcare a miracolului este anul 1695, când mica biserică a fost jefuită și incendiată, unica piesă salvată de sub ruine și de sub cenușă fiind icoana Maicii Domnului. Momentul acesta legendar a fost urmat de o altă întâmplare miraculoasă aceea a pedepsirii vizirului profanator al lăcașului prin blocarea calului său a cărui copită a fost prinsă într-un fragment de piatră (Urma copitei). Actul al treilea al scenariului legendar povestește despre o nouă incendiere a capelei francis­cane de turcii și judecata divină, aceea de purtare a flăcărilor mistuitoare spre tabăra otomană de peste Mureș, la Lipova. Vestea acestor întâmplări miraculoase s-a răspân­dit cu repeziciune, de atunci încolo credincioșii venind în pelerinaj, nu doar din zonele învecinate, ci chiar de la mari depărtări, pentru închinăciune și rugă în fața icoanei Maicii Domnului, icoana făcătoare de minuni, căreia i se vor atribui vindecările miraculoase ale unor pelerini bolnavi, însănătoșiri ce au fost înscrise în evidența bisericii începând cu anul 1707. În continuare cronica așezământului religios consemnează lucrări de refacere a lăcașului (1722-1727), deschiderea unui șantier de ridicare a noii biserici (24 iunie 1734), edificarea aripii nordice și aceea sud-vestică a mănăstirii (1743-1747), așezarea pietrei de temelie a unui lăcaș de cult monumental, în 7 iunie 1756, în ziua de Rusalii, în prezența Prepozitului mare a Capitlului Catedral din Cenad, cu reșe­dința la Timișoara, Clemente Rossi, a Consilierului bănățean Iacob Salbek și a starețului mănăstirii, Ieronim Bocsin. Construcțiile conduse de Karol Vogel vor fi încheiate în 1767, an în care a fost sfințită biserica de Episcopul de Cenad, Anton Engel, cu acel prilej fiind așezată la altarul principal icoana La Beatissima Vergine del Carmine, placată cu ornamente din argint, aur, perle și pietre prețioase datorate maestrului vienez Joseph Moser. Mijlocul secolului al XIX-lea marchează epilogul montării mobilierului liturgic compus din opt altare închinate unor sfinți patroni [Sfânta Inimă a lui Iisus și Sfânta Inimă a Mariei (1824); Sf. Francisc de Assisi (1805) și Sf. Ana (1822); Logodna Fecioarei (1781), operă a pictorului Academiei Regale și Imperiale, Franz Wagenschön; Sf. Anton de Padova (1762), creație a maestrului Ferdinand Schiestl autor și al frescei din sanctuar; Botezul Mântuitorului (sfârșitul sec. XVIII.) și Sf. Ioan Nepomuk (1723)]. Icoana miraculoasă a bisericii din Radna a fost elaborată în atelierul Remondini din Bassano del Grappa, după mijlocul secolului al XVII-lea, făcând parte dintr-o amplă producție de gravuri religioase populare solicitate de piața artistică a vremii. Lucrarea pe hârtie de dimensiunile 477 x 705 mm o reprezintă în câmpul central pe Fecioara Maria cu prucul Iisus în brațe (Hodighitria), într-o originală îmbinare iconografică a modelelor Eleousa și Glykophilousa. Xilogravura marchează evidenta legătură a mesajului iconografic și iconologic cu istoria cultului veșmântului liturgic (lo scapolare) din textele liturgice medievale și premoderne, precum și cu imaginea, cu scena din registrul inferior, o reprezentare vizuală a acelui „privilegio Sabatino”, mai exact promisiunea pentru cei care vor îmbrăca acel „scapolare” de a fi eliberați din Purgatoriu în prima sâmbătă după moartea lor (pe flancuri, îngerii salvatori extrag din locul cuprins de flăcări, sufletele și corpurile purtătoare de scapolare). Dintre lucrările de referință la temă, pentru înțelegerea, deslușirea și istoria imaginii, pentru iconografia tradițională a Madonei „del Carmelo” (sau prin mijlocire spaniolă „del Carmine”), pentru originea/istoria sărbătorii, pentru comemorările solemne, pentru sărbătoarea veșmântului „scapolare”, pentru sărbătoarea în afara Ordinului carmelitan și sărbătorirea în cadrul Bisericii Universale, autorul prezintă în traducere din limba italiană un text inedit în literatura română de specialitate, cartea lui P. Albino del Bambino Gesù, Lo Scapolare della Madonna del Carmine, Ed. Ancora, Milano, 1957. O detaliată analiză compozițională și iconografică a fost focalizată pe cele 14 ex-voto-uri care încadrează icoana La Beatissima Vergine del Carmine. Grație tehnicii fotografice moderne prin amplificarea, prin mărirea dimensiunii lor, a fost „citită” istoria și povestea acestor miracole. Deasupra Maicii Domnului: 1. Molti dormendo colti sotto alla/ ruina della casa nescono viui (Deși mulți dorm sub ruina casei, ei rămân vii). 2. Sommergendosi la naue, fà voto/, vn pesce ottura e si saluano (Deși nava se scufundă, face jurământ, un pește umple ruptura și nava se salvează). 3. Vn putto stato 3. giorni nel fiume,/ fà voto Pad(re), e Mad(re), e la pesca viuo. (Un copilaș a stat trei zie în fluviu, făcând jurământ tatăl și mama, îl pescuiesc viu). 4. Vno ferito grauemente, getato in/ mare fa voto e si libera (Un grav rănit este aruncat în mare, face jurământ și se eliberează). 5. Vn figliuolo gettato in pozzo, eco/-perto di sassi dopo 8. die caua viuo (Un fiu aruncat în puț și acoperit de pietre e găsit viu după opt zile). 6. L’an(no). 1050 (= 1500) portandosi quest imag(ine)/. À Roma v(n) strop Risanato la segue (În anul 1050 (= 1500) purtând această imagine la Roma un schilod se însănătoșește). În partea dreaptă a Maicii Domnului (stânga privitorului): 7. Da altiss(ima). Finestra vn fu-/ giendo dall incendio d’une/ casa fà voto alla M(adonna), e si sal(vano). (De la înălțimea ferestrei unei case un fugar de incendiu face jurământ Maicii Domnului și reușește să se salveze). 8. Cadendo vno da vn altissi-/ma pianta inuoca la Ma-/donna del Carmine, e non/ riceue male alcuno. (Căzând unul de pe un copac înalt, invocă pe Madonna del Carmine și este salvat de rău). 9. Vn ferito con 30 ferite a que-/sta B(eata). V(ergine) del Carmine/ ricore e si risana. (Un rănit cu 30 de răni cere ajutor Sfintei Fecioare del Carmine și se însănătoșește). 10. Essendo sententiato vno al-/la forcha viene dalla Beata/ Vergine liberato. (Unul fiind condamnat la ridicarea în furci este eliberat de Sfânta Fecioară). În partea stângă a Maicii Domnului (dreapta privitorului): 11. Carlo Cassa di Verona/ da Barbare gente in prigiona-/te fà voto e si libera. (Carlo Cassa din Verona prins de Barbari în prizonierat se închină și este eliberat). 12. Vn Cieco fà voto alla Glo-/riosa Maria del Carmine, e impetra il ve-/dere). (Un orb se închină glorioasei Fecioare Maria del Carmine și își recapătă vederea). 13. Vn padre Troua viuo il figlio./ chegli era stato da vn nemi(-)co vciso e sepolto. (Un tată își găsește fiul viu care a fost ucis și îngropat de un inamic). 14. Giostrando à vn principe,/ viene passata la coscia fà voto, e si sana. (În turnir un principe e străpuns în coapsă, face jurământ și se însănătoșește). Cercetarea noastră învederează faptul că xilografia bisericii din Radna reprezintă una dintre realizările mai elaborate ale acelei La Stamperia Remondini, productivă între anii 1657-1861. Afirmația se bazează pe comparația cu alte stampe având reprezentări la temă, între care o gravură „a bulino” (gravură cu dăltița, 233 x 167 mm) unde Madonna del Carmine este încadrată de zece scene ilustrând miracolele Sf. Maria și o a doua variantă datorată tipografiei Remondini, datată 1830, o xilografie colorată cu epigraful „B. V. DEL CARMINE CO’MIRACOLI”, unde în cele zece scene rândute pe laturile lucrării au fost reluate o parte dintre secvențele miraculoase ale icoanei bisericii din Radna.

 Cuvinte cheie: mănăstirea Maria-Radna, icoana miraculoasă, La Madonna del Carmine, ex-voto-uri, Ordinul franciscan, Ordinul Carmelitan, veșmântul liturgic (lo scapolare), La Stamperia Remondini, xilogravuri religioase populare

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Published

2022-12-30

How to Cite

SABĂU, N. (2022). “LA BEATISSIMA VERGINE DEL CARMINE” – ICOANA MIRACULOASĂ A BISERICII CATOLICE DE PELERINAJ DE LA MARIA-RADNA. Studia Universitatis Babeș-Bolyai Historia Artium, 67(1), 5–46. https://doi.org/10.24193/subbhistart.2022.01

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